Storia e Folklore
L’ora esatta della nascita di Gesù non è presente in alcun Vangelo e mai stata messa per iscritto (e, probabilmente, i cristiani dei primi secoli non hanno mai avuto l’impressione che la cosa fosse particolarmente urgente da chiarire).
La convenzione di farlo nascere a mezzanotte in punto, però, va per la maggiore. C’è un perché?
(Spoiler: sì):
Cosa c’entra una santa del VII secolo con il Ghiro di “Alice nel Paese delle Meraviglie”?
Parecchio, se il pozzo sorto dalle sue preghiere è passato alla storia come “Treacle Well”: letteralmente, “pozzo di melassa”.
Dietro ogni giorno rosso del calendario c’è una storia di potere, devozione e compromessi tra Stato e Chiesa. Dall’editto di Amedeo VIII di Savoia nel 1430 alle festività soppresse dal governo Andreotti, una (non poi così) breve storia delle feste religiose con effetti civili, in Italia
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Non tutti i re muoiono davvero: i più grandi di loro dormono in un sonno eterno, in attesa di tornare al momento del bisogno. È il caso di re Artù, evidentemente: ma è anche il caso di san Venceslao, patrono della Boemia, che secondo la leggenda guida un esercito di cavalieri addormentati nel cuore del Blaník.
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Un uomo, una montagna proibita e un voto da sciogliere. Di come, nel 1358, Bonifacio Roero scalò il Rocciamelone (3.538 metri inesplorati di ghiaccio e roccia) diventando, senza saperlo, il primo alpinista della storia.
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Quant’è bella e romantica ed emozionante, la leggenda millenaria del cielo che ogni anno, nella notte del 10 agosto, piange le sue lacrime sottoforma di stelle cadenti per ricordare il martirio di san Lorenzo: non è vero?
Ecco, il problema è proprio questo, cioè che tecnicamente non è vero. La più antica associazione tra lo sciame meteorico delle Perseidi e il santo del 10 agosto data al 1827.
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Amatissima dai Messicani, la Madonna di Ocotlán trova negli antropologi dei fan inaspettati. Perché tra la Vergine di Ocotlán e la divinità pagana di Xochiquetzalli vi sono somiglianze così evidenti da balzare agli occhi persino ai frati dei secoli passati, che commentarono senza mezzi termini quest’analogia. Davvero la Madonna era stata sagace, e buona, nello scegliere di manifestarsi agli indios in forme e modi che loro avrebbero immediatamente saputo riconoscere!
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Sorprendentemente male: in un’epoca in cui capitava di frequente che i conclavi si trascinassero per mesi, rendere disagevole la vita degli elettori era una strategia deliberata che aveva dichiaratamente lo scopo di accelerare i tempi.
E il Vaticano non scherzava mica, quanto a disagevolezza!
La domanda veramente interessante da porsi, stamane, non era tanto il “chi è stato l’ultimo papa a farsi seppellire fuori da San Pietro?”. Molto più interessante, secondo me, sarebbe stato chiedersi “com’è andato il corteo funebre dell’ultimo papa la cui salma ha attraversato le vie di Roma sotto gli occhi del popolo?”.
Ecco: è andato così male che nessuno dei presenti avrebbe mai potuto credere possibili le scene che abbiamo visto oggi. E invece.
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Se vi dico che, per un po’ di tempo, una sede molto gettonata fu la chiesa di Santa Maria della Febbre, riesco a incuriosirvi?
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Una penna spuntata 